Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia
I capolavori della pitture senese dal Duecento al Seicento
Le eleganti sale del Palazzo ottocentesco Ricci Socini, mirabile gioiello di decori in stile Liberty, ospitano il Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia.
Una serie di capolavori segna le tappe più rilevanti di un percorso pittorico legato ai fatti salienti del capoluogo. Piccole icone su tavola raffigurano preziose immagini devozionali della Madonna col bambino: da quella più arcaica, di Duccio da Buoninsegna, alla dolce immagine dipinta da Ambrogio Lorenzetti, recentemente riscoperta sotto fuorviante ridipintura settecentesca. Dai polittici, che una volta ornavano gli altari delle chiese sparse nelle campagne della Val d’Arbia, rimangono memorie cospicue nelle composizioni a più scomparti di Luca di Tommé, Andrea di Bartolo, Sano di Pietro e spiccano, ancora tra le opere di piccolo formato, le raffinate tavole di Matteo di Giovanni e del Brescianino.
La riproduzione artistica del Seicento è ben rappresentata dalle opere legate ai momenti più salienti della cultura pittorica senese di quel periodo, coi dipinti di Rutilio Manetti, Ventura Salimbeni, Bernardino Mei. Una ricca sequenza di oreficerie e paramenti tessili accompagna nel percorso espositivo i dipinti e le sculture, attraversando una lunga sequenza temporale (dal XIV al XIX secolo) senza soluzione di continuità. Nella grande sala allestita al piano terreno, e dedicata alle pale d’altare, le tavole lignee quattro-cinquecentesche di Pietro di Domenico, Benvenuto di Giovanni, Bartolomeo di David precedono la suggestiva esposizione delle pale su tela, dipinte da Francesco Vanni, Pietro Sorri, Rutilio Manetti, Alessandro e Ilario Casolari, Francesco Bartalini, Astolfo Petrazzi, in una sorta di antologia assai vasta degli artisti di spicco nella Siena tra il Cinquecento ed il Seicento.
Il Museo fa parte della gestione museale Fondazione Musei Senesi.
Info: museisenesi.org