3.4 Le insegne: pubblicità di altri tempi
Nel tessuto cittadino si conservano ancora diverse insegne e oggetti ornamentali, soprattutto ottocenteschi, che parlano di una Siena di altri tempi, quando, ad esempio, un dentista si faceva pubblicità con una scultura di un noto artista. Questo itinerario si snoda tra le vie della città, alla ricerca di attività del passato, tra aneddoti e curiosità della vita di una Siena di altri tempi.
Insegne, decorazioni e lumi artistici, con il loro buon gusto, dovevano invogliare i numerosi viaggiatori agli acquisti di oggetti prodotti dall’artigianato senese o a un piacevole soggiorno nella città. A questa stagione artistica contribuì fortemente l’attività del locale Istituto di Belle Arti, impegnato nella formazione di giovani pittori, scultori e decoratori.
Ex ditta Paolo Lombardi
Via di Città, 48
Paolo Lombardi fu il primo fotografo presente a Siena. In attività dal 1849, aprì il suo negozio nel Palazzo alla Costarella dei Barbieri, nel quale si possono ancora ammirare l’insegna del negozio in ferro battuto e i suoi arredi originali. Vedutista e ritrattista, eseguì un celebre scatto a Giuseppe Garibaldi nel suo studio al terzo piano del palazzo. Essendo però l’eroe dei due mondi impossibilitato ad arrivarvi autonomamente, fu portato su una sedia da baldi giovani senesi.
Umberto Gregori dentista
Via di Città, 19
Il medaglione in marmo che spicca sulla facciata del palazzo in via di Città, pubblicizzava l’attività di Umberto Gregori, dentista attivo dal 1890. Per la propria insegna il dentista si rivolse a uno dei più noti scultori senesi, allievo di Leonardo Bistolfi, Guido Bianconi.
Egli realizzò l’oggetto intorno al 1914, con uno stile molto fresco e vivace. Vi sono raffigurati due puttini, uno dei quali si sta facendo cavare un dente dall’altro. Sul cuscino alla base è riportata inoltre la firma dello scultore.
Hotel Continental
Via Banchi di Sopra, 85
Inaugurato alla fine dell’Ottocento all’interno del Palazzo Gori Pannilini, presenta numerosi affreschi di pregio databili dal XV al XVIII secolo, tra i quali spicca il notevole salone delle feste, affrescato da Antonio Colli, allievo di padre Pozzo, con finte prospettive.
All’esterno si può ancora vedere un imponente lanterna in ferro battuto che accoglieva i viaggiatori all’ingresso.
Albergo Cannon d’oro
Via Montanini, 28
L’albergo nasce nell’edificio appartenuto a Ghinibaldo Saraceni, marito della Sapia dantesca, che, secondo tradizione sarebbe qui morta nel 1274. Il nome originario era Locanda delle armi d’Inghilterra ed ebbe un notevole successo a inizio Novecento. Si conserva ancora l’insegna in ferro battuto, realizzata nell’ambito della cultura artistica senese ottocentesca.
Grand Hotel Royal
Via Montanini, 101
Il palazzo fu realizzato, probabilmente su disegno di Bartolomeo Neroni detto il Riccio, alla metà del XVI secolo per la famiglia Zuccantini, passando nel Settecento alla famiglia Zondadari.
Nel 1875-76 l’edificio fu trasformato in uno dei più importanti e moderni alberghi della città: il Grand Hotel Royal, molto gettonato dai viaggiatori stranieri per la sua vicinanza ai Giardini della Lizza. All’interno del palazzo, oggi ritornato ad uso abitazioni, è ancora presente una bella scala Liberty in ghisa, mentre all’esterno ci sono ancora i bei ferri che sostenevano le lampade esterne.
Ex fabbrica Pasquale Franci
Via Garibaldi, 60
La palazzina, oggi trasformata nella sua funzione, ospitava la direzione delle officine Franci, importante fabbrica senese che produceva oggetti in ferro battuto. Pasquale Franci avviò la sua attività nel 1845. Giunto al successo, si fece costruire questo edificio dall’architetto Giuseppe Partini, secondo un gusto neorinascimentale. Proseguendo verso le mura cittadine è ancora presente l’edificio che ospitava una delle fabbriche delle officine Franci, oggi trasformato in albergo e abitazioni. Dell’Ottocento sopravvivono i ferri di facciata, presenti a tutti i piani, soprattutto nell’edificio di rappresentanza, e un mostro alato, sempre in ferro battuto, incatenato sulla cantonata.
Testi a cura di: Martina Dei
Coordinamento editoriale: Elisa Boniello e Laura Modafferi
Foto: Archivio Comune di Siena, Sabrina Lauriston,
Grand Hotel Continental Siena – Starhotels Collezione
e Leonardo Castelli
Grafica: Michela Bracciali