a piedi nei sentieri di Monticiano

A piedi nei sentieri di Monticiano

La fitta rete di percorsi permette di esplorare la natura e il paesaggio comunale

Il territorio di Monticiano è per gran parte protetto, grazie alla presenza di ben tre riserve naturali provinciali: la Riserva Naturale dell’Alto Merse, la Riserva Naturale del Basso Merse, la Riseva Naturale Farma e di una riserva naturale statale: Riserva Naturale Biogenetica e di Popolamento animale e vegetale Tocchi.

Per scoprire il territorio di Monticiano sono stati realizzati dei percorsi attraverso i quali è possibile esplorare la natura e il paesaggio di questo comune

La Rete Sentieri di Monticiano ha lo scopo di far conoscere ed utilizzare la ampia rete di percorsi che caratterizzano il Comune costruendo una rete di sentieri tra loro interconnessi alle quattro zone del territorio:

  • La Farma
  • La Merse
  • Il Monte Quoio
  • Tocchi

I percorsi interessano il territorio comunale e una parte dei comuni limitrofi: verso Chiusdino, Sovicille, Roccastrada e Civitella.

 

I SENTIERI DEL FARMA

Sono cinque e vanno ad esplorare la parte ovest e la parte est del percorso del Farma all’interno del comune di Monticiano. Quattro partono da Iesa e il quinto scende alla Farma da Scalvaia. Quest’ultimo segue il corso sino alla zona dei Canaloni e di Ferriera sul versante sud del monte Quoio.

Da non perdere il Pozzolungo è una zona del Farma caratterizzato dalla presenza di pareti di rocce antichissime risalenti a 250 milioni di anni fa in corrispondenza delle quali a causa dei cambiamenti di direzione si formano spiagge e zone idonee alla balneazione. Negli anni 60 vi fu realizzato dai giovani del luogo un trampolino in cemento al centro della pozza.

I SENTIERI DELLA MERSE

La Merse, nei pressi di Monticiano, abbandona il corso da ovest a est e inizia un percorso ad U scorrendo dapprima verso nord e poi, giunta a Brenna, inverte nuovamente il suo corso verso sud. I sentieri della Merse sono quattro e riguardano il tratto ovest del fiume.

Tra questi sentieri è sicuramente da non perdere il percorso ad anello Monticiano – San Galgano. Contrariamente alla vulgata popolare, la grande abbazia gotica a cielo aperto non è una incompiuta, ma è stata progressivamente smantellata. Nel XVI secolo il crollo del campanile decretò l’abbandono del complesso da parte dei monaci. Più in alto rispetto San Galgano si trova l’eremo di Montesiepi. Qui, oltre alla spada nella roccia, potrete ammirare i giochi di prospettiva nella cupola a volta con anelli concentrici e nella cappella adiacente affreschi di Ambrogio Lorenzetti.

 

I SENTIERI DEL MONTE QUOIO

I sentieri del Monte Quoio hanno sia una funzione di collegamento diretto tra alcune frazioni importanti e il capoluogo, sia un significato diretto come esplorazione della montagna di Monticiano, sia una funzione di connessione tra la zona della Merse e quella della Farma, a

causa della collocazione baricentrica del Monte Quoio.

Il Monte Quoio è da sempre considerato uno dei simboli di Monticiano. La sua importanza si deve al fatto che un tempo ospitava molti castagneti, che dagli inizi dell’Ottocento fino agli anni Sessanta del secolo scorso hanno costituito la risorsa economica principale del territorio. I boschi, inoltre, servivano da pascolo per gli animali, prevalentemente suini, che venivano allevati nei poderi della zona.
Durante la metà degli anni Sessanta, fu aperto un cantiere, su disposizione del Demanio dello Stato, per eseguire un progetto di rimboschimento con conifere di pino. Questa scelta, che ha modificato in modo sostanziale la struttura dei boschi originari provocando un rapido declino dei castagneti.

Attualmente, da punto di vista vegetazionale, il Monte Quoio è popolato da boschi cedui, pinete e qualche residuo di castagneto.

 

I SENTIERI DI TOCCHI

Tocchi, Castello di Tocchi e San Lorenzo a Merse costituiscono la parte nord est del territorio di Monticiano; in passato sono stati comuni autonomi e mentre San Lorenzo, per effetto della vicinanza alla Siena Grosseto è in sviluppo abitativo, la zona di Tocchi, pur conservando notevole importanza naturalistica e storica, è ormai quasi disabitata.

Da non perdere la Cascata della Pigna, creatasi in ambiente calcareo offre un bellissimo panorama verso nord.

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