Il Complesso monumentale di Sant’Agostino 

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L’ex convento di Sant’Agostino 

Il Complesso monumentale di Sant’Agostino nasce dalla necessità di spostare il convento dei SS. Pietro e Paolo di Camerata in un luogo che fosse il più vicino possibile al borgo di Monticiano.

Alla costruzione dell’edificio, risalente secondo alcuni ai primi del Duecento, secondo altri alla metà con i lavori che si protrassero fino al 1291, contribuirono i monaci  di S. Galgano con la fornitura di pietre provenienti dalla Montagnola senese. Tra il 1288 e il 1289 ci fu infine il trasferimento dei frati agostiniani dall’eremo di Camerata al convento. 

Il convento era così strutturato: l’ala est presentava sei camere, con una in più utilizzata come foresteria, situata sopra la porta principale a mattoni. Sotto il dormitorio si collocavano la sala capitolare, la sagrestia, il refettorio, la stanza del silenzio, la cucina e il tinaio. 

Nella parte nord erano invece situate: due stalle, il granaio e la legnaia. 

Nel 1650 ad opera di padre G.B. Pizzichini, il convento fu ampliato e ristrutturato con l’aggiunta di cinque nuove camere attaccate alla foresteria, per gli ospiti di riguardo. Nel 1782, a seguito della decisione del granduca Pietro Leopoldo di sopprimere gli ordini religiosi, il convento venne abbandonato dai frati. Dopo tale data fu soggetto a diverse trasformazioni. 

Fino ai primi del Novecento, il complesso era isolato poi col passare del tempo, intorno furono edificate case, una fabbrica e il palazzo Comunale. 

 

La chiesa dei SS. Pietro e Paolo 

La chiesa dei SS. Pietro e Paolo sorge in piazza Sant’Agostino. I lavori di costruzione terminarono intorno al 1380, su commissione dei figli di Ghino Azzoni, signori di Frosini, come recita l’iscrizione sopra l’arco a tutto sesto del portale. 

Si tratta di una chiesa in stile romano-gotico con una semplice ed elegante facciata in travertino.  Ad oggi è nota soprattutto perché al suo interno, sull’altare maggiore, è alloggiata l’urna con il corpo incorrotto del Beato Antonio Patrizi

Nato a Siena il 17 gennaio 1280, dopo il periodo del novizio entrò nell’Ordine degli Eremiti e fu quindi inviato a Monticiano, dove c’era un convento di frati agostiniani. 

Trascorse la sua breve vita pregando e aiutando i bisognosi. Morì nel 1311 e fu sepolto nel cimitero accanto alla chiesa. 

La credenza narra che sulla tomba del Beato Antonio Patrizi fioriva un giglio anche in inverno. Questa “stranezza” condusse alla decisione di riesumare il corpo, che fu trovato incorrotto. Il culto del Beato si diffuse velocemente, tant’è che la Chiesa lo proclamò Beato insieme ai Padri Leccetani.

 

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