3.9 I banchi: la fortuna di Siena

Ancora oggi due delle vie principali a Siena, via Banchi di Sopra e via Banchi di Sotto, prendono il nome da uno dei mestieri più diffusi a Siena, quello del cambiavalute. Ognuno di loro aveva il proprio banco lungo il tracciato cittadino della Via Francigena, zona di maggior passaggio di uomini e merci. Molti banchieri erano anche affaristi di professione e investivano nel commercio, dando un contributo decisivo allo sviluppo della città.

Al tempo l’aspetto della città era verticale, i grandi casati cittadini infatti avevano fatto costruire le torri come simbolo di potere e difesa personale.

Attraverso questo itinerario si evidenzieranno le testimonianze della Siena del Duecento, composta da torri, case torri e castellari, opere di difesa e abitazioni erette in città dalle famiglie di banchieri ed esempio del loro potere.

Castellare degli Ugurgieri

Vicolo del Castellare

Molte famiglie senesi, Salimbeni, Rossi, Malavolti, avevano nel XIII secolo il proprio castellare, simbolo del potere della propria consorteria. I castellari erano gruppi di costruzioni a sviluppo verticale organizzate a difesa intorno ad una corte interna. Oggi di questa tipologia edilizia rimane solo l’esempio del castellare della famiglia Ugurgieri, prima possidenti terrieri e poi pienamente integrati nel tessuto cittadino senese.

Palazzo Tolomei

Palazzo Tolomei fu il primo palazzo costruito a Siena, simbolo nuovo del potere, non più legato all’altezza o al numero delle torri della famiglia. I Tolomei furono una famiglia magnatizia di origini mercantili, arrivata al potere grazie alle fortune accumulate con l’attività bancaria.

Prima del palazzo anche i Tolomei ebbero le proprie torri, le cui fondamenta sono ancora oggi visibili nei sotterranei del palazzo. Esse furono atterrate nel 1268 per gli scontri con i Salimbeni, famiglia ghibellina, mentre i Tolomei appartenevano alla fazione guelfa.

Castellare dei Rossi

Via dei Rossi – Banchi di Sopra

I Rossi furono una ricca famiglia magnatizia con ampie proprietà a ridosso della Via Francigena, individuabili nel complesso dell’attuale Palazzo Bichi Ruspoli. Del castellare oggi rimangono tracce, ben visibili all’interno del negozio di via Banchi di Sopra 54, grazie alla copertura in vetro dei soffitti.

Torre Salimbeni

Piazza Salimbeni

La piazza Salimbeni sembra un antico esempio di connubio tra architetture medievali e rinascimentali. In realtà è frutto del lavoro dell’architetto Giuseppe Partini che, alla fine dell’Ottocento, realizzò buona parte delle facciate del Palazzo Salimbeni e Spannocchi, nonché la piazza stessa. Entrando dentro alla sede storica della Banca Monte dei Paschi o trovando una buona visuale dalla piazza stessa, si può però ancora notare la torre dei Salimbeni, famiglia magnatizia di origini mercantili, arrivata al potere grazie alle fortune accumulate.

La torre, fortemente ribassata rispetto alla sua altezza originale, è una delle poche ancora visibili nel profilo di Siena, memoria di un tempo in cui la città, per i suoi edifici verticali, era chiamata addirittura “il canneto”.

Torre Malavolti

Via Pianigiani – via Montanini

I Malavolti furono una famiglia magnatizia della vecchia aristocrazia consolare convertita alla banca e alla mercatura. Ebbero i propri possedimenti lungo la Via Francigena e ancora oggi è ben visibile una delle torri della famiglia, in antico collegata alle altre torri mediante ponti aerei in muratura ancora in parte leggibili. 

Sul lato destro della torre, lungo la via Montanini, sono inoltre ben visibili alcuni elementi architettonici di epoca romana, riutilizzati nelle murature medievali: dei blocchi di mattoni romani e un’iscrizione a lettere capitali  Vero et vale

 

Testi a cura di: Martina Dei
Coordinamento editoriale:
Elisa Boniello e Laura Modafferi
Foto:
Achivio Comune di Siena e Fulvio Muzzi
Grafica:
Michela Bracciali

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