Museo Civico
Ogni sala raccoglie bellissime opere d'arte
Informazioni
Orario:
10.00-19. – ultimo ingresso alle 18.15
Tel.0577 292615 ; 0577 292614
ticket@comune.siena.it
Accessibile tramite ascensore. Bagno accessibile.
Il Museo Civico ha la sua sede in Piazza del Campo, nel Palazzo Pubblico (ingresso dal Cortile del Podestà), edificio costruito per ospitare i Nove signori che governavano la Repubblica di Siena.
Dal 6 settembre 2017 la quadreria del Museo Civico resterà chiusa per lavori di riqualificazione architettonica e riallestimento.
Al suo interno si trova una raccolta di opere di eccezionale valore, fra cui alcuni preziosi affreschi che sono i capolavori dei maggiori artisti senesi: La Maestà (1315) e il Guidoriccio da Fogliano (1328) di Simone Martini nella Sala del Mappamondo, dove è stato ritrovato anche un affresco La conquista del castello di Giuncarico che gli studiosi attribuiscono a Duccio di Boninsegna; Gli Effetti del Buongoverno in città e in campagna e L’Allegoria e gli effetti del cattivo governo (1339-39) di Ambrogio Lorenzetti nella Sala dei Nove; il ciclo Virtù Dei e Uomini Illustri (1413-1414) di Taddeo di Bartolo nell’Anticappella.
La grande notorietà di queste opere, che si trovano in tutti i libri di storia dell’arte, rischia di far passare in secondo piano lo straordinario patrimonio artistico che si trova in ogni sala del Museo Civico, con un percorso di opere realizzate dal Trecento fino alla fine dell’Ottocento: nella Sala di Balìa il senese Martino Bartolomeo raffigurò sulle volte tra il 1407-08, Allegorie ed altri personaggi, mentre Spinello Aretino, aiutato dal figlio Parri, negli stessi anni, realizzò la notevole impresa di dipingere, sulle pareti, le Storie di Alessandro III (il senese Rolando Bandinelli, Papa dal 1159 al 1181); la Sala del Concistoro, cui si accede attraverso un bel portale quattrocentesco, attribuito al Rossellino, offre una veduta d’insieme di uno dei capolavori del manierismo italiano, il ciclo delle Virtù pubbliche e dei relativi esempi desunti dalla storia greca e romana, dipinto da Domenico Beccafumi tra il 1529 e il 1535; nella Cappella si può apprezzare l’arredo originale che continua a conferirle un aspetto autenticamente gotico, soprattutto grazie al bellissimo Coro ligneo, scolpito e intarsiato finemente da Domenico di Niccolò, tra il 1415 e il 1428, che rappresenta, in ciascuno dei 21 sedili, i vari articoli del Credo; la Sala del Risorgimento con grandi scene che raccontano le vicende dei Savoia e delle guerre di indipendenza.
Il percorso museale comprende anche l’accesso alla Loggia dei Nove, sul retro del palazzo, con bellissima vista panoramica sull’ Orto de’Pecci ed il sud della città.