Museo civico di Siena

Ogni sala raccoglie bellissime opere d'arte

Il Campo, 1, 53100 Siena SI, Italia

Informazioni

Orario:

10.00-19. – ultimo ingresso alle 18.15

Tel.0577 292615 ; 0577 292614

ticket@comune.siena.it

Accessibile tramite ascensore. Bagno accessibile.

Il Museo Civico è uno dei punti d’attrazione più importanti di tutta Siena. Situato all’interno del Palazzo Pubblico, nella famosa e caratteristica Piazza del Campo, il museo al suo interno conserva una vasta collezione di opere d’arte e manufatti legati alla storia della città e dell’Italia. 

Fondato nel 1823, il museo è stato ampliato nel corso degli anni con l’aggiunta di nuove sale e collezioni. Per chi vuole scoprire a fondo la storia secolare e il patrimonio artistico di questa meravigliosa e antica città medievale, il Museo Civico di Siena è una tappa da non lasciarsi sfuggire. 

Museo Civico di Siena: cosa vedere

Entrando dal cortile del Podestà è possibile raggiungere il primo piano di Palazzo Pubblico, al cui interno è ospitato il magnifico Museo Civico di Siena insieme alle sue numerose sale e al suo patrimonio artistico dal valore inestimabile. Il percorso espositivo, infatti, si suddivide in 5 principali sale che racchiudono numerosi capolavori dell’arte senese, tra cui, per esempio, alcuni affreschi di Simone di Martini e di Duccio di Buoninsegna. Di seguito, alcuni consigli su cosa vedere al Museo Civico di Siena e sulle sue opere più importanti. 

Sala del Risorgimento 

Il percorso museale inizia con la Sala del Risorgimento, conosciuta anche come Sala di Vittorio Emanuele II, fu inaugurata nel 1890 per omaggiare alla sua morte l’ultimo Re d’Italia. Oggi questa sala rappresenta non solo un omaggio a Vittorio Emanuele II, ma è anche una celebrazione del periodo storico del Risorgimento; infatti, presenta alcuni oggetti e opere d’arte legate a questo tema. 

Tra le maggiori opere esposte in questa sala troviamo gli affreschi di Pietro Aldi, “L’incontro tra Vittorio Emanuele II e il Generale Radetzky a Vignale” che rappresenta la firma dell’armistizio per la fine della Prima Guerra d’Indipendenza italiana e il celebre “Incontro di Teano” tra Giuseppe Garibaldi e il re. Inoltre, è possibile ammirare alcuni affreschi di Luigi Mussini che ritraggono le figure allegoriche delle quattro parti del mondo. La sala, inoltre, ospita delle vetrine in cui sono esposti alcuni cimeli risorgimentali, tra cui la divisa che il re aveva indossato nella battaglia di S. Martino.

Sala della Balìa e Sala del Concistoro 

Continuando il percorso museale si raggiungono alcune delle sale più antiche di tutto il museo, Sala della Balìa e Sala del Concistoro. La Sala della Balìa è suddivisa in due sezioni distinte e le sue pareti sono interamente affrescate; i più famosi sono gli affreschi realizzati da Spinello Aretino e Martino di Bartolomeo all’inizio del 1400 che raffigurano la vita di Papa Alessandro III. 

Attraverso uno splendido portale realizzato interamente in marmo da Bernardo Rossellino nel 1448 si accede alla Sala del Concistoro, in cui è possibile ammirare uno dei capolavori del manierismo italiano: gli affreschi di Domenico Beccafumi che ripercorrono in chiave allegorica le Virtù Pubbliche, come la Concordia, l’Amore per la Patria e la Giustizia. 

Sala del Mappamondo 

Una delle sale più celebri di tutto il museo è la Sala del Mappamondo. Detta anche Sala del Consiglio, al suo interno sono conservati due grandi affreschi realizzati da uno dei più noti artisti senesi, Simone Martini: “La Maestà” (1315) e “Il Guidoriccio da Fogliano” (1328). Sotto il Guidoriccio si trova l’affresco della “Presa di un castello” opera attribuita a Duccio di Buoninsegna, datata 1314, che la rende la più antica opera d’arte del palazzo. Su una delle pareti della sala è possibile notare il perno e i segni lasciati dal movimento rotatorio di un mappamondo, ormai perduto, che venne applicato da Ambrogio Lorenzetti e da cui la sala prende il nome. 

Sala dei Nove e Sala dei Pilastri

Adiacente alla Sala del Mappamondo troviamo la Sala dei Nove o Sala della Pace, chiamata così per il messaggio esplicito che vi è rappresentato. Infatti, al suo interno è possibile ammirare uno dei più famosi cicli di affreschi, chiamato “Effetti del Buono e del Cattivo Governo”, dipinto da Ambrogio Lorenzetti tra il 1338 e il 1339, che raffigura l’Allegoria politica del governo dei “Nove”, signori di Siena dal 1287 al 1355, con gli effetti sulla città e sulla campagna. 

La visita termina con la Sala dei Pilastri in cui è possibile ammirare opere d’arte risalenti al 1300 e al 1400 realizzate per lo più da artisti minori ma comunque di grande bellezza, per esempio, “La Croce dipinta” di Massarello di Gillio, i “Santi Stefano, Maria Maddalena e Antonio Abate” di Martino di Bartolomeo e un raro frammento di vetrata realizzato da Ambrogio Lorenzetti che raffigura San Michele Arcangelo.

Loggia dei Nove

Il percorso museale comprende anche l’accesso alla monumentale Loggia dei Nove, situata sul retro del Palazzo Pubblico. Un ampio balcone retto da 4 pilastri dove si può godere di una magnifica vista sull’Orto de’ Pecci, su Piazza del Mercato e sulla parte sud della città di Siena.

 

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