Se ne stanno appollaiate sulle facciate dei palazzi o su impensabili angoli di muro; talora negate alla luce del sole, o magari sotto gli occhi di tutti; qualche volta poste così in alto da impedirne la lettura, altre ben visibili, eppure quasi non viste da nessuno. Sono lapidi, targhe, epigrafi che, spaziando nel tempo, dai secoli del Medioevo fino a poche settimane fa, raccontano pagine di storia pubblica della città e vicende della vita di personaggi, senesi e non, notissimi o pressoché sconosciuti.
Pagine di storia spesso decifrabili, ma non di rado oscure e tutte da scrivere. Anche perché, a dispetto dell’apparenza, poche cose sono più mobili delle lapidi, che possono essere smurate dalla sede originale e ricomposte in un’altra del tutto estranea, che impedisce di comprenderne il messaggio. Basti pensare alle sette incastonate nel paramento murario del Duomo, tra cui il celeberrimo “Sator”. Le conosceremo un po’ meglio se vorrete percorrere insieme a noi questi nove itinerari alla scoperta di lapidi e iscrizioni ubicate nelle strade, piazze e vicoli di Siena. Il primo è dedicato al Terzo di Città, la parte urbana più antica, con partenza dall’imbocco della via che porta il suo stesso nome, via di Città, e conclusione nel Campo, una camminata quasi circolare che passerà anche dal Duomo e dall’ospedale di Santa Maria della Scala.